OpenAI approfondisce i legami dell’ecosistema AI con la partecipazione in Thrive Holdings

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OpenAI sta consolidando la sua influenza sul panorama dell’intelligenza artificiale attraverso un investimento strategico in Thrive Holdings, una società di private equity focalizzata sull’integrazione dell’intelligenza artificiale in vari settori. La mossa fa parte di una tendenza in crescita in cui OpenAI non si limita a vendere strumenti di intelligenza artificiale, ma plasma anche attivamente le aziende che li utilizzano e trae profitto dal loro successo.

Strategia di investimento circolare

L’accordo prevede che OpenAI acquisisca una quota di proprietà in Thrive Holdings, la cui società madre, Thrive Capital, è un investitore significativo nella stessa OpenAI. Ciò crea una relazione circolare: OpenAI trae vantaggio dalla crescita delle società in portafoglio di Thrive utilizzando la tecnologia di OpenAI e Thrive trae vantaggio dall’esperienza e dal coinvolgimento diretto di OpenAI.

Nello specifico, OpenAI incorporerà i suoi ingegneri, ricercatori e specialisti di prodotto all’interno delle società in portafoglio di Thrive per accelerare l’adozione dell’intelligenza artificiale e promuovere l’efficienza. Quando queste aziende hanno successo, la quota di OpenAI aumenta e riceve un compenso per i suoi servizi. Questa non è la prima volta che OpenAI segue questo schema. Recentemente ha investito 350 milioni di dollari in CoreWeave, un fornitore di infrastrutture informatiche che ha poi acquistato i chip Nvidia, gli stessi chip che OpenAI utilizza per le proprie operazioni. Il risultato è un sistema auto-rafforzante in cui la crescita di OpenAI alimenta i suoi partner e viceversa.

Perché è importante

Questo tipo di investimento è significativo perché illustra la strategia in evoluzione di OpenAI. Non è più solo uno sviluppatore di intelligenza artificiale, ma un architetto di ecosistemi, che influenza attivamente la crescita delle aziende dipendenti dalla sua tecnologia. Ciò solleva interrogativi sulla concorrenza leale e sulla sostenibilità a lungo termine. Se il successo dipende in gran parte dal coinvolgimento diretto di OpenAI, queste aziende di proprietà di Thrive possono davvero resistere da sole?

Thrive Holdings difende l’accordo, affermando che sta rispondendo alla domanda del mercato. Secondo quanto riferito, le società in portafoglio come Creta (contabilità) e Shield (servizi IT) hanno già registrato miglioramenti in termini di efficienza con gli strumenti di intelligenza artificiale. Tuttavia, gli osservatori esterni si chiedono se questi successi siano organici o gonfiati artificialmente dal supporto integrato di OpenAI.

Il quadro generale

La questione centrale è la trasparenza. La proprietà sovrapposta rende difficile valutare se le società in portafoglio di Thrive realizzeranno una redditività sostenibile o vedranno semplicemente valutazioni gonfiate in base al coinvolgimento di OpenAI. Gli analisti osserveranno attentamente se queste società riusciranno a dimostrare la propria redditività a lungo termine indipendentemente dal supporto diretto di OpenAI.

“La natura integrata del coinvolgimento di OpenAI rende difficile valutare se il successo derivi da un’autentica trazione del mercato o da vantaggi che non si espanderanno senza il sostegno diretto di OpenAI.”

Questo accordo è un banco di prova per capire come i giganti dell’intelligenza artificiale daranno forma al futuro del loro settore. Evidenzia una tendenza in cui i fornitori di intelligenza artificiale non si limitano a vendere strumenti ma diventano anche stakeholder delle aziende che fanno affidamento su di essi, confondendo il confine tra fornitore di tecnologia e partner strategico.